Patologie dell’anca (http://www.doctor33.it/ortopedia/ct-77044.html) A cura del Comitato Polso Il polso frequentemente è affetto da un dolore di difficile interpretazione, a volte perché spontaneo in assenza di traumi e non ben individuabile anatomicamente, come nel caso del morbo di kienbock, il paziente riferisce un generico dolore dorsale, e una progressiva riduzione dell’arco di movimento ma non ricorda una causa scatenante, cosi come accade per le hourglass syndrome, la comparsa improvvisa di dolore e impotenza funzionale neurologica disorienta paziente e medico, la diagnosi differenziale è con la sindrome di Paronage-Turner, ma l’eziopatogenesi e il trattamento sono diversi e importante è la diagnosi tempestiva. Altrettanta tempestività è auspicabile nel caso in cui le fratture del polso sono complicate dalla CRPS, questa volta il trauma è evidente ma la risposta in termini di dolore e impotenza funzionale è decisamente esagerata, il dolore ancora una volta non ha una distribuzione chiara ma si presenta continuo, diffuso e ingravescente, inizialmente quando la sindrome non è ancora clinicamente evidente è difficile da diagnosticare, ma la tumefazione e il forte dolore e la riferita rigidità articolare sono importanti campanelli di allarme. Le frattura del radio distale sono insidiose non solo per la temuta CRPS che in una percentuale variabile dal 33 al 66% le complica ma anche per la gestione del piano articolare a volte gravemente comminuto a causa del trauma, e per le lesioni legamentose associate che se non riconosciute e trattate in acuto possono portare a complicanze gravi quali la lussazione del carpo o la dissociazione scafolunata. L’artroscopia in alcuni casi è uno strumento di grande aiuto, sia nel caso della necrosi del semilunare in cui consente di valutare lo stato di salute della cartilagine articolare di radiocarpica e medio carpica, sia in caso di traumi del polso, dove consente di individuare danni del piano articolare e lesioni associate legamentose, prevenendo così le complicanze a medio/lungo termine. In tutti i casi di dolori dubbi e limitazioni funzionali però, la chiave per l’interpretazione e quindi la risoluzione del problema è l’ascolto attento del paziente quando riferisce il proprio disagio e la decisione condivisa sul tipo di percorso terapeutico una volta fatta la diagnosi. A cura del Dottor Ferdinando Da Rin |
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